Il tempo della nostra responsabilità, per unire e rinnovare il centrosinistra – di Miranda

Ci sarebbe piaciuto trovarci ad analizzare una situazione completamente diversa. Ci sarebbe piaciuto poter aderire con convinzione ad un progetto di rilancio di San Benedetto, nella direzione dei valori che condividiamo e promuoviamo: antifascismo, solidarietà, ambientalismo, difesa dei diritti delle e dei più deboli, inclusione.

Invece, nonostante siamo certi che quei valori possano essere maggioritari non solo nel cuore e nella testa di chi ci legge, ma soprattutto nella stragrande maggioranza delle e dei sambenedettesi, ancora oggi vediamo la classe politica che ha guidato in vari modi e declinazioni il centrosinistra di questa città, impantanata in una discussione fatta di nomi, veti e contro-veti, difficoltà di comunicazione reciproca, mancanza di visione di lungo periodo. Il sentimento che questo dibattito trasmette è principalmente quello della confusione, e in seconda battuta dello sconforto.

Non ci sembra affatto utile alla causa che ci muove, quella del rinnovamento e dell’unità, entrare in questa contesa a gamba tesa, aggiungendo una voce al coro delle e degli scontenti. Per cui, nel corso della nostra Assemblea, abbiamo portato avanti con spirito costruttivo la nostra discussione, nell’ottica dell’unità.

Vorremo dire comunque senza mezzi termini ciò che pensiamo: è il momento della responsabilità di tuttə. Non veniamo giù dalla montagna del sapone e capiamo le legittime aspirazioni di ognunə, capiamo le divisioni politiche (meno quelle personali), capiamo le differenti visioni e i posizionamenti di ognunə, ma non c’è più tempo. Niente di tutto ciò è sufficiente o in grado di giustificare una eventuale divisione di questo campo politico. Non questa volta, non in questo momento storico.

La destra che ha governato questa città negli ultimi 5 anni ha dimostrato perfettamente i propri interessi personali, le proprie incapacità, e peggio di tutto la propria natura di destra pericolosa e avversa alle e ai più deboli. E, nonostante proclami di divisioni e le tattiche di qualcuno, state certi che rimarrà unita, e si presenterà unita per tenere il potere su questa città e continuare la propria opera di cambiamento (negativo in questo caso) culturale della città, disinnescando tutto il tessuto fatto di solidarietà costruito in anni, e combattendo gli anticorpi naturali che questa città ha sempre avuto ai fascismi.

La situazione è drammatica. Questa città li ha sempre avuti quegli anticorpi, ma non si può dare per scontato che finita quella che consideriamo una parentesi di destra, tutto torni alla normalità. Non sarà così, questa città non può permettersi altri 5 anni come gli ultimi . Il rischio è che la destra costruisca una rete di potere e clientele nella città solida, come accade da decenni ovunque riescano a mettere mano, e che riesca a cambiare la cultura di questa città per sempre. Abbiamo paura di tale prospettiva.

Per queste ragioni non possiamo tollerare la divisione. Per responsabilità di chi o cosa, o per quale motivo valido o meno, non ci interessa. Bisogna mettersi la mano sulla coscienza (politica e non) che ognuno delle e dei protagonistə politici sappiamo avere, e dare una risposta a questi interrogativi che la nostra generazione pone legittimamente, costruendo da subito una coalizione antifascista e progressista larghissima, perché il futuro di questa città si deciderà oggi. E la nostra scelta è quella di prenderci la nostra parte di responsabilità collettiva impegnando il nostro Laboratorio da subito per provare a mettere insieme questa prospettiva.

Ma questo non basta, perché sappiamo che se da una parte al mondo della politica tutto chiederemo di trovare le soluzioni e chiediamo responsabilità, dall’altra parte a tutte le giovani e i giovani che hanno animato il nostro percorso sin qui chiediamo di prenderci anche noi una parte di responsabilità, ognuno nella propria sensibilità, e fare uno sforzo di presa in carico della situazione: mossi dalla volontà di unità, mossi dai valori costitutivi della sinistra sincera e rinnovata che ci piace e che immaginiamo, chiediamo a tuttə di entrare nella politica sambenedettese senza chiedere il permesso, spendendoci tuttə quantə insieme, ovunque e in qualsiasi progetto, partitico, associativo, sindacale, o ciò che ritenete, senza attendere oltre e per perseguire l’unico obiettivo che a tutti noi interessa: rinnovare la politica di questa città, cambiarla profondamente, ricostruire le reti della solidarietà e vincere le elezioni per cacciare questa destra proto-fascista che sta costruendo un futuro buio per tutti noi.

I tempi per l’impegno sono maturi, chiediamo responsabilità, intanto prendiamoci la nostra parte di impegno.

L’unità è l’unica soluzione, pratichiamola. Insieme, e a tutti i costi.

Le ragazze e i ragazzi di Miranda

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